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KIDS: Vi ricordate il Tamagotchi? In arrivo la nuova era

 13/10/2016   Attualita


Vi ricordate il Tamagotchi che bisognava curare come un bambino? Ed Emiglio, il primo robot parlante? Esempi famosi di giocattoli interattivi. La storia, almeno in Italia, comincia negli anni '80, grazie alla miniaturizzazione dei transistor e dei chip, che porta al debutto dei primi giochi (o robot) elettronici, capaci di interagire direttamente con il bambino. Tra questi il Grillo Parlante, lanciato sul mercato nel 1979 da Clementoni, dove lo scambio tra utente e gioco è limitato a domande e risposte preimpostate. E poi nei primi anni '90 con il robot-automa EMIGLIO. Sembra un secolo fa.

Il salto tecnologico avviene con 2 dei più celebri giocattoli interattivi di tutti i tempi, Tamagotchi e Furby. Entrambi prevedono la "sopravvivenza" di esseri virtuali o robotici (i cosiddetti virtual pet) e un gradi di interattività sempre più elevato che ha come naturale conseguenza anche un aumento del rapporto "emotivo" tra il bambino e il giocattolo.
Il Tamagotchi è un gioco elettronico portatile creato nel 1996 da Aki Maita e prodotto dalla Namco Bandai. L'obiettivo del gioco è quello di prendersi cura sin dalla nascita di una specie aliena e dargli il necessario per farlo crescere ed essere suo amico, inoltre bisogna farlo vivere il più a lungo possibile e curarlo in caso di malattia. Dal 1996 al 2007 sono state create ben 37 versioni portatili del Tamagotchi.

Furby è un animaletto robotico e interattivo, creato nel 1998 da Dave Hampton e Caleb Chung. La NSA (National Security Agency) lo ha vietato il Furby nei propri uffici, perché si pensava fossero in grado di "imparare", notizia che ha fatto il giro del mondo facendo diventare Furby un vero e proprio fenomeno di culto degli anni novanta. L'aspetto esteriore del furby è evidentemente ispirato agli animaletti chiamati Mogwai che appaiono nel film Gremlins.

Il futuro è adesso:

Il 12 settembre 2016 la multinazionale canadese Spin Master ha lanciato un countdown per l'uscita di Hatchimals, giocattolo interattivo a forma di uovo la cui dinamica di gioco è stata tenuta top secret per oltre un anno. Ideato da un team multidisciplinare di esperti e ingegneri, sta creando curiosità in tutto il mondo e promette di rappresentare un'ulteriore evoluzione nel settore, dando vita a un nuovo modello di gioco, capace di creare un legame empatico ed emozionale mai visto prima tra il bambino e l'oggetto interattivo.

In contemporanea mondiale, inizia il conto alla rovescia per il lancio del giocattolo interattivo Hatchimals, frutto dell'innovazione tecnologica e dalla creatività di Spin Master, svelato solo a partire da venerdì 7 ottobre. Ideato da un team pluridisciplinare di esperti e pensato appositamente per un target d'età fra i 5 e gli 8 anni, Hatchimals aggiorna il rapporto fra il giocattolo e il bambino, protagonista indiscusso di un mondo magico, fatto di tecnologie avanzate e valori educativi, proponendosi come un'esperienza di gioco completa, ricca di colori, suoni, ma soprattutto emozioni. La forma è un uovo, che racchiude il contenuto, mentre la dinamica di gioco è da scoprire. Sarà, come sperano i produttori, tra i tech toy più innovativi e rivoluzionari degli ultimi anni e uno dei giocattoli più attesi del Natale 2016?. "Questo è uno dei prodotti più unici che Spin Master abbia mai lanciato ed è basato su numerosi test effettuati sulle reazioni sia di adulti che di bambini", afferma James Martin, a capo della Robotics Global Business Unit di Spin Master, che aggiunge: "Hatchimals integra i migliori elementi del gioco educativo con l'interattività della robotica, in una maniera davvero innovativa".


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